Strumenti Utente

Strumenti Sito


wikitelaio2016:lez10

Differenze

Queste sono le differenze tra la revisione selezionata e la versione attuale della pagina.

Link a questa pagina di confronto

Entrambe le parti precedenti la revisioneRevisione precedente
Prossima revisione
Revisione precedente
wikitelaio2016:lez10 [2016/04/18 12:13] 176828wikitelaio2016:lez10 [2016/07/11 13:22] (versione attuale) ebertocchi
Linea 1: Linea 1:
 +Pesi e punti di campionamento quadratura gaussiana a 2 punti
  
 +{{:wikitelaio2016:quadratura_gaussiana_svolta_in_aula.wxmx|wxmx}}
 +
 +====== QUADRILATERO ISOPARAMETRICO 4 NODI (PARTE 2) ======
 +$ U=\frac{1}{2}\delta^{T}[t\iint_{a}B^{T}(\xi,\eta)DB(\xi,\eta)]\delta $ \\ \\
 +$ K=t\iint_{-1}^{1}B^{T}(\xi,\eta)DB(\xi,\eta)\left | J(\xi,\eta) \right |d\xi d\eta $ \\ \\
 +Questo integrale fornisce la matrice di rigidezza.
 +Dobbiamo integrare :  \\ \\
 +$ \iint_{-1}^{1}F(\xi,\eta)d\xi d\eta=K $  con: \\ \\ $ F(\xi,\eta)=B^{T}(\xi,\eta)DB(\xi,\eta)\left | J(\xi,\eta) \right | $ \\ \\
 +L’integrale non si svolge in forma esatta; si utilizza una formula di stima:    $ \int_{-1}^{1}g(\zeta)d\zeta $ \\ \\ E’ usata per elementi non distorti,cioè con $ \left | J(\xi,\eta) \right |=cost $ \\
 +===== PROCEDURA DI QUADRATURA GAUSSIANA =====
 +
 +Prevede il campionamento della funzione in un numero finito di punti. Questa procedura è esatta per alcune famiglie di funzioni; nel nostro caso è esatta per i polinomi: \\ \\
 +$ quad=\sum_{i=1}^{N}w_{i}F(\zeta_{i})\simeq \int_{-1}^{1}g(\zeta)d\zeta $ \\ \\ dove $w_{i}$ sono i pesi, N è un numero di punti a piacere e $F(\zeta_{i})$ è il campionamento specifico della funzione nel punto i. \\ \\
 +Per **N=2** si ha $ quad=w_{1}F(\zeta_{1})+w_{2}F(\zeta_{2}) $ \\ \\
 +Definita questa formula rimangono 4 gradi di libertà $(w_{1},w_{2},\zeta_{1},\zeta_{2})$. Per definire i 4 gradi di libertà, dobbiamo dunque trovare un ordine di polinomio con 4 parametri indipendenti. Il polinomio con 4 parametri indipendenti è il polinomio di terzo grado:\\ \\ $ a+b\zeta+c\zeta^{2}+d\zeta^{3} $ \\ \\
 +{{ :wikitelaio2016:cattura3.png |}} \\ {{ :wikitelaio2016:cattura4.png |}} \\
 +Dopo aver svolto l’integrale esatto e la quadratura gaussiana a 2 punti di campionamento, si calcola il residuo, cioè la differenza tra i risultati dei due metodi. Il residuo deve essere nullo per ogni a,b,c,d, cioè per ogni polinomio di 3° grado. Il residuo, se è nullo per ogni a,b,c,d, deve essere almeno costante per ogni valore dei parametri indipendenti, in modo da avere tutte le derivate rispetto ad a,b,c,d nulle. Quindi è stata definita una lista di 4 equazioni; questo è un sistema di equazioni non lineari,che contiene anche dei termini di ordine 4. Vengono poi definite le 4 incognite, e si va a tentare la soluzione del sistema tramite il solve. Ottengo 2 soluzioni: \\ \\ $ w_{1}=1,w_{2}=1,\zeta_{1}=-\frac{1}{\sqrt{3}},\zeta_{2}=\frac{1}{\sqrt{3}} $ \\
 +$ w_{1}=1,w_{2}=1,\zeta_{1}=\frac{1}{\sqrt{3}},\zeta_{2}=-\frac{1}{\sqrt{3}} $ \\ \\
 +Siccome entrambi i punti di campionamento hanno lo stesso peso, è indifferente considerare l’una o l’altra soluzione. Si va quindi a valutare il residuo nella soluzione specifica, con incognite definite come da soluzione del sistema. Si verifica che i pesi che rendono costante il residuo lo rendono anche nullo.\\ \\
 +$\int_{-1}^{1}g(\zeta)d\zeta=1\cdot g(-\frac{1}{\sqrt{3}})+1\cdot g(\frac{1}{\sqrt{3}})$ \\ \\
 +Una quadratura gaussiana di ordine 2 integra esattamente una funzione di 3° grado.\\ \\
 +Per **N=1** si ha $ \zeta_{1}=0,w_{1}=2 $.\\ \\ Una quadratura gaussiana di ordine 1 integra esattamente una funzione di 1° grado lineare.In generale, una quadratura gaussiana di ordine N integra esattamente una funzione di grado 2N-1. Se la funzione g non è un polinomio, il risultato della quadratura non è esatto ma approssimato.\\
 +Applichiamo la quadratura gaussiana al nostro caso specifico, per ricavare  la matrice di rigidezza K.\\ \\
 +{{ :wikitelaio2016:20160418_110621.jpg?500 |}} \\ Siamo sul dominio: $\xi$ compreso tra -1 e 1, $\eta$ compreso tra -1 e 1. Comincio a svolgere l’integrale più esterno, utilizzando la regola di quadratura a 2 punti, con pesi unitari: \\ \\
 +$K=\iint_{-1}^{1}F(\xi,\eta)d\xi d\eta\simeq 1\cdot \int_{-1}^{1}F(\xi,-\frac{1}{\sqrt{3}})d\xi+1\cdot \int_{-1}^{1}F(\xi,\frac{1}{\sqrt{3}})d\xi$ \\ \\ Questo tipo di campionamento prevederebbe di agire solo sui punti del dominio con coordinate $\eta=-\frac{1}{\sqrt{3}}$ e $\eta=\frac{1}{\sqrt{3}}$  (due segmenti). Anche questi integrali devono essere svolti per quadratura gaussiana: \\ \\ $K\simeq1\left [ 1\cdot F(-\frac{1}{\sqrt{3}},-\frac{1}{\sqrt{3}})+1\cdot F(\frac{1}{\sqrt{3}},-\frac{1}{\sqrt{3}})+1\cdot F(-\frac{1}{\sqrt{3}},\frac{1}{\sqrt{3}})+1\cdot F(\frac{1}{\sqrt{3}},\frac{1}{\sqrt{3}}) \right ]$ \\ \\
 +In pratica l’ integrale è pari alla somma di queste 4 componenti, moltiplicate per peso unitario. Non vado quindi a campionare la funzione su tutto il segmento, ma solo in 4 punti, detti punti di Gauss dell’elemento isoparametrico 4 nodi. Quindi alla regola di quadratura a 2 punti corrispondono 4 punti di Gauss. \\
 +Apriamo una parentesi, vedendo come disegnare un elemento in coordinate $\xi$, $\eta$ sul piano fisico x,y. \\ \\
 +{{ :wikitelaio2016:20160418_113904.jpg?500 |}} \\ Ci si basa sul fatto che muovendosi su $\xi=cost$ e  $\eta=cost$ si ha una trasformazione lineare; per cui il punto medio di un lato (luogo di punti in cui $\eta=cost$), il lato viene trasformato linearmente nel suo corrispettivo. Tutti gli elementi di centro lato dell’elemento in $\xi,\eta$ sono a centro lato anche in x,y , qualunque sia la forma dell’elemento. Se voglio trovare i punti di Gauss che avevo in $\xi,\eta$ anche in x,y ,vado a prendere i punti per i quali il rapporto di distanza è $\lambda/\sqrt{3}$ a $\lambda$. Infatti poiché il segmento viene trasformato attraverso trasformazione lineare, il rapporto $1/\sqrt{3}$ a $1$ col metà lato per identificare il punto di Gauss si mantiene anche sul segmento trasformato. A questo punto riesco a tracciare delle rette a  $\xi=cost$ e  $\eta=cost$. \\
 +{{ :wikitelaio2016:20160418_120446.jpg?500 |}} \\ Nel nostro caso specifico, la trasformazione lineare sarà: \\ \\
 +$ x(\xi,\eta)=\frac{x_{1}+x_{2}}{2}+\frac{x_{2}-x_{1}}{2}\xi $  Con nessuna dipendenza da $\eta$. \\ \\
 +Abbiamo che il determinante della matrice jacobiana è costante sull’elemento se x e y sono funzioni lineari di $\xi$ e $\eta$ (cioè la trasformazione $x,y-\xi,\eta$ manca del termine quadratico), per cui tutte le derivate sono costanti. \\ \\ $$ \left | J \right |=\begin{bmatrix}
 +\frac{\partial x}{\partial \xi} & \frac{\partial y}{\partial \xi}\\
 +\frac{\partial x}{\partial \eta} & \frac{\partial y}{\partial \eta}
 +\end{bmatrix} $$ \\ \\ Consideriamo lo jacobiano costante: abbiamo che il suo determinante è di ordine 0, in quanto $\xi$ ed $\eta$ compaiono nel determinante con potenze di ordine 0). \\ \\ $ F(\xi,\eta)=B^{T}(\xi,\eta)DB(\xi,\eta)\left | J(\xi,\eta) \right | $ \\ \\ $\xi$ e $\eta$ non sono nel legame costitutivo, quindi la matrice D è di ordine 0. La matrice B, così come B trasposta, ha una dipendenza di ordine $\lambda$ da $\xi$ e $\eta$, quindi la funzione è un polinomio di ordine $\lambda^{2}$ in $\xi$ ed $\eta$. Vediamo dove entra, in B, lo jacobiano: \\ \\ $B(\xi,\eta)=HJ_{inv}^{*}Q$ \\ \\ La matrice Q è di ordine lineare in $\xi$ e $\eta$, mentre la matrice H essendo formata soltanto da 0 ed 1, sarà di ordine 0. Nel caso specifico in cui il determinante della matrice jacobiana è costante, anche la matrice $J_{inv}^{*}$ è di ordine 0, quindi si avrà che $\lambda=1$. Di conseguenza tutto l’integrando è una funzione di ordine 2 in $\xi$ e $\eta$. \\ Quindi nel caso particolarissimo di elementi in cui la matrice jacobiana sia costante, per l’elemento isoparametrico a 4 nodi con la quadratura a N=2 ho una valutazione esatta della matrice di rigidezza, nell’ ipotesi ulteriore che D sia costante. Con una quadratura gaussiana a un solo punto sull’intervallo lineare ( N=1), avrei campionato l’integrale in $\xi=0$ e $\eta=0$, cioè nel centroide. Con N=1, posso calcolare in forma esatta l’integrale di funzioni lineari; ma dato che nel nostro caso l’integrando è in forma quadratica, ottengo un’ integrazione approssimata di K. La quadratura con N=2 è la minima quadratura gaussiana che dà una matrice di rigidezza esatta per l’elemento. Un campionamento a più di 2 punti di Gauss sull’intervallo avrebbe senso solo nell’ottica di lavorare con elementi distorti. \\ Di solito i codici a elementi finiti implementano gli elementi in 2 forme: \\
 +  * Elementi implementati con la minima regola di integrazione gaussiana che dà la matrice di rigidezza esatta su elementi non distorti, cioè a Jacobiano costante (elementi full intregration). \\   
 +  * Implementano una variante dell’ elemento a integrazione approssimata (elementi reduced integration). \\
 +Quindi nel caso dell’ isoparametrico 4 nodi, saranno implementate le quadrature a N=2 come full integration, e a N=1 come reduced integration. \\
 +Vediamo un problema degli elementi sottointegrati, in particolare per quadratura a N=1. Essendo lo stato deformativo campionato solo al centroide, tutti i moti dell’ elemento che non deformano il centroide sono moti in cui $\epsilon=0$ . Se campiono $\sigma$ ed $\epsilon$ solo al centroide, tutti i moti che non deformano il centroide sono moti in cui l’ integrando è nullo, quindi sono moti a cui non è associata energia potenziale elastica. \\ \\ {{ :wikitelaio2016:20160418_140903.jpg?500 |}} \\ 
 +Vediamo ad esempio una deformazione trapezia dell’ isoparametrico 4 nodi. Questa deformazione definisce un campo degli spostamenti, che derivando in x e y dà il campo delle deformazioni. Ho un segmento orizzontale in cui $\epsilon_{x}=0$. Ho un segmento verticale in cui $\epsilon_{y}=0$; inoltre ho che la deformazione è simmetrica rispetto ad un asse, per cui la componente antisimmetrica $\gamma_{xy}=0$. Quindi il centroide, con questo tipo di deformazione dell’elemento, è del tutto in deformato. Quindi dato che questo quadratino è rappresentativo di tutto l’elemento, a quel moto deformativo dell’ elemento non è associata in nessun punto dell’elemento campionato una deformazione (quindi nemmeno una tensione se la legge è lineare). Di conseguenza non avrà energia potenziale elastica associata. Questo moto sarà del tutto equivalente energeticamente ad un moto di  corpo rigido. \\ \\
 +{{ :wikitelaio2016:20160418_143254.jpg?500 |}} \\ Se una mesh con questo tipo di elementi è costante, ogni elemento si trasforma trapezoidalmente con continuità insieme agli altri. Questo moto (detto moto a clessidra) è equivalente energeticamente ad un moto di corpo rigido,se l’ elemento è a tecnologia sottointegrata. Se campionassi la matrice di rigidezza a N=2, i 4 punti, sotto quel campo di spostamenti, si deformano. \\
 +Gli elementi sottointegrati sono utili per vari motivi: avendo un solo punto di campionamento, il costo computazionale è inferiore rispetto ad una quadratura a N maggiore. Inoltre, sempre per il fatto di avere 1 solo punto di campionamento, avremo che l’elemento o è tutto elastico o tutto snervato (non si avrà mai un legame costitutivo elstico-lineare, più complicato). \\
 +Abbiamo quindi definito la procedura per il calcolo della matrice di rigidezza per un elemento isoparametrico 4 nodi. Se lo Jacobiano non fosse uniforme, abbiamo che (nel caso ad esempio di una matrice quadrata): \\ \\
 +$$ J^{-1}=\frac{1}{ad-bc}\begin{bmatrix}
 +d & -b \\ 
 +c &  a
 +\end{bmatrix} $$ \\ \\ $(ad-bc)$ è un termine di ordine 2 in $\xi$ e $\eta$ (perché a, b, c, d possono essere lineari in $\xi$ e $\eta$). $J^{-1}$ è una funzione razionale fratta, mi aspetto che il denominatore arrivi ad avere una frazione di ordine 4 nella complessità del sistema, il che lo rende difficilmente gestibile con integrazione esatta.
 +
 +
 +
 +
 +
 +
 +
 +
 +
 +===== RIDUZIONE DEI CARICHI DISTRIBUITI A CARICHI CONCENTRATI NODALI =====
 +Possiamo considerare un elemento triangolare a tre nodi //i, j, k//, o equivalentemente un elemento a quattro nodi //i, j, k, l//.
 +{{ :wikitelaio2016:quadrilatero.jpg?500 |}}
 +Di solito viene fatta un'analisi energetica per la riduzione di carichi di volume o di superficie. Supponiamo di avere dei carichi per unità di volume (nelle nostre trattazioni ci siamo sempre riferiti ad elementi piani, ma ricordiamoci che avranno anche uno spessore tale che il volume è $dV=t \: dA$), di componenti //q<sub>x</sub>// e //q<sub>y</sub>// [N/mm^3] rispettivamente in direzione x e y; tali possono essere dovuti al peso proprio, a forze inerziali, centrifughe ecc... Possiamo avere inoltre dei carichi distibuiti sulla superficie dell'elemento (negli elementi presi in considerazione $dA=dl \: t$ dove //dl// è il tratto infinitesimo che collega due nodi), che posso scomporre in componenti //S<sub>x</sub>// e //S<sub>y</sub>// [N/mm^2]; tale scomposizione può essere fatta anzichè sugli assi di riferimento globali, sulla direzione normale e tangenziale della linea dell'elemento locale (in 2D ho solo una direzione tangenziale, in 3D ne ho due).
 +{{ :wikitelaio2016:sx.jpg?500 |}}
 +Supponiamo che siano applicate //S<sub>x</sub>//, //S<sub>y</sub>//, //q<sub>x</sub>// e //q<sub>y</sub>// che possono essere costanti oppure una funzione di x e y (esempio della pressione idrostatica agente sulla diga che aumenta linearmente con la profondità, oppure la farfalla tensionale di un elemento soggetto a momento flettente che varia linearmente lungo la sezione). Le equazioni di equilibrio sono sempre riferite a forze concentrate; dunque, come ridurre sui tre o quattro nodi le forze distribuite con forze nodali equivalenti __F__? Questo vettore __F__ ha una componente per ogni g.d.l. dell'elemento, quindi in realtà più che forze nodali sono forze base-grado di libertà. Mi aspetto che i carichi distribuiti lungo //x// diano una componente delle forze nodali lungo //x//, e lo stesso per //y//.\\
 +
 +Si potrebbe tentare di definire i carichi nodali equivalenti sulla base di condizioni di equilibrio alle forze e ai momenti; tuttavia il numero di equazioni può non coincidere con il numero di azioni incognite sui g.d.l. nodali, o in alternativa tali equazioni possono risultare non indipendenti.
 +Tento allora un approccio diverso.
 +
 +Definisco quindi tale 'Equivalenza' su base energetica, ossia preso un qualsiasi moto (rototraslatorio o deformativo) dell'elemento compatibile con le funzioni di forma (ad esempio in un iso4 i lati devono rimanere rettilinei), il lavoro svolto su questo moto dalle forze distribuite deve essere pari a quello delle forze concentrate equivalenti nodali. 
 +
 +Risulterà che quel sistema di forze distribuite e concentrate avranno pari risultante e pari momento risultante? Certamente sì, perchè la risultante delle forze in //x// compie lavoro in direzione //x//, lo stesso per //y//, e per i momenti sulle rotazioni, pertanto dalle considerazioni di equivalenza energetica le risultanti devono essere le stesse perchè altrimenti il lavoro differirebbe.\\
 +Introduciamo il concetto di 'qualunque possibile deformazione'. Tali deformazioni devono soddisfare certi vincoli, per esempio $U (\xi,\eta )$ e $V (\xi,\eta)$ devono rispettare i vincoli determinati dalla cinematica interna dell'elemento, cioè tali spostamenti devono essere ricavabili dalle funzioni di forma dell'elemento. Per esempio sarà per un elemento quadrilatero 4 nodi: $$\begin{bmatrix}
 +U (\xi,\eta)\\ 
 +V (\xi,\eta)
 +\end{bmatrix}=
 +\begin{bmatrix}
 + N_i  & 0 & N_j & 0 & N_k & 0 & N_l & 0\\ 
 + 0 & N_i & 0 & N_j & 0 & N_k & 0 & N_l
 +\end{bmatrix}
 +\begin{bmatrix}
 +u_i\\ 
 +v_i\\ 
 +u_j\\ 
 +v_j\\ 
 +u_k\\ 
 +v_k\\ 
 +u_l\\ 
 +v_l
 +\end{bmatrix}$$. Definisco il vettore colonna degli spostamenti nodali come //d// (otto elementi per 4 nodi, sei per i 3 nodi), e contiene i gradi di libertà dei nodi. La matrice centrale invece la definisco //N//, dove le N sono le funzioni di forma, funzioni di ξ ed η.\\
 +Pertanto la relazione scritta sopra è: $$\underline{U}=\underline{\underline{N}} (\xi,\eta) \underline{d}$$
 +== Funzioni di forma per elementi triangolari a tre nodi ==
 +Esse sono funzioni lineari sull'elemento, valgono 1 sui nodi cui sono associati, e 0 sugli altri. Definizione sostanzialmente geometrica: se prendo un punto di coordinate //(x,y)//, e costruisco tre aree unendo tale punto con i nodi (regola di interpolazione su domini triangolari), definisco //A<sub>i</sub>// l'area che non tocca il nodo //i// (cioè è opposta ad esso); //A<sub>i</sub>// è una funzione di //x// e //y//, e le altre due aree vengono chiamate //a<sub>j</sub>// e //a<sub>k</sub>// anch'esse funzioni di //x// e //y//
 +{{ :wikitelaio2016:aree.jpg?600 |}}
 +La funzione di forma di forma associata al nodo //i// è definita come: 
 +>$N_i=(A_i)/a_{tot}$
 +E così definisco anche le altre due funzioni di forma:
 +>$N_j=(A_j)/a_{tot}$
 +>$N_i=(A_k)/a_{tot}$
 +Se il punto si avvicina al nodo //i//, allora l'area //A<sub>i</sub>// tende ad 1, se si allontana andando verso uno qualsiasi degli altri due nodi va a 0.\\
 +A questo punto utilizzo la regola del determinante per la determinazione dell'area //A<sub>i</sub>//:
 +$$A_i = \begin{vmatrix}
 +1 & 1 & 1 \\ 
 +x & x_j & x_k \\ 
 +y & y_j & y_k
 +\end{vmatrix} \frac{1}{2!}
 +$$
 +Ottengo termini lineari in //x// e //y// in quanto non sono presenti contemporaneamente in nessun addendo del determinante, e si può affermare pertanto che l'area è lineare rispetto ad //x// e //y//. Con tali determinanti abbiamo trovato le funzioni di forma per l'elemento triangolare. Dunque lo spostamento //U// di un generico punto all'interno dell'elemento sarà dato dall'interpolazione lineare:
 +$$U(x,y)=u_iN_i(x,y)+u_jN_j(x,y)+u_kN_k(x,y)$$
 +=== Determinazione delle forze concentrate equivalenti ===
 +Le funzioni di forma servono per descrivere una famiglia di spostamenti che le rispettano, che sono quelli ottenibili dal prodotto $\underline{U}=\underline{\underline{N}} (\xi,\eta) \underline{d}$.\\
 +L'equivalenza energetica non deve valere per un generico spostamento, ma solo quelli che sono esprimibili per mezzo della formula sopra.\\
 +Si passa al calcolo del lavoro fatto dalle forze di volume  //q<sub>x</sub>// e //q<sub>y</sub>// per unità di volume:
 +$$\begin{bmatrix}
 +q_x\\ 
 +q_y
 +\end{bmatrix}^T
 +\underline{U}(\xi,\eta)dV\; \rightarrow\; 
 +(q_xu(\xi,\eta)+q_yv(\xi,\eta))dV
 +$$
 +Adesso integro sull'intero volume:
 +$$
 +W_q = \int \int \int_V \begin{bmatrix}
 +q_x\\ 
 +q_y
 +\end{bmatrix}^T
 +\underline{U}(\xi,\eta)dV
 +=
 +\int \int \int_V \begin{bmatrix}
 +q_x & q_y
 +\end{bmatrix}\underline{\underline{N}}( \xi ,\eta)\underline{d}dV
 +$$
 +Il vettore degli spostamenti nodali è una costante nell'integrale (non variano al variare del punto considerato all'interno dell'elemento).
 +Per cui:
 +$$
 +W_q =( \int \int \int_V \begin{bmatrix}
 +q_x & q_y
 +\end{bmatrix}\underline{\underline{N}}( \xi ,\eta)dV)\underline{d}
 +$$
 +Analogamente per le forze //S//, integrando sulla superficie dell'elemento otteniamo:
 +$$
 +W_s=(\int \int _S\begin{bmatrix}
 +S_x & S_y
 +\end{bmatrix}\underline{\underline{N}}( \xi ,\eta)dS)\underline{d}
 +$$
 +In realtà si potrebbe pensare come integrale di linea piuttosto che come integrale di superficie per elementi bidimensionali, moltiplicandolo per lo spessore t costante.\\
 +Il lavoro delle forze concentrate equivalenti sugli stessi spostamenti __d__ è semplicemente il vettore:
 +$$
 +W_F=\underline{F}^T\underline{d}=[F_{xi},F_{yi},F_{xj},F_{yj},F_{xk},F_{yk},F_{xl},F_{yl}]\underline{d}
 +$$
 +Eguagliando, noto che ambo i membri moltiplicano il vettore __d__, per cui avrò:
 +$$
 +\underline{F}^T=
 +\int \int _S\begin{bmatrix}
 +S_x & S_y
 +\end{bmatrix}\underline{\underline{N}}( \xi ,\eta)dS + 
 +\int \int \int_V \begin{bmatrix}
 +q_x & q_y
 +\end{bmatrix}\underline{\underline{N}}( \xi ,\eta)dV
 +$$
 +$$
 +W_F=W_q+W_s\; \; \; \forall d
 +$$
 +Dunque il passaggio da forze distribuite a forze nodali si ha per le funzioni di forma associate ad ogni nodo.
 +
 +
 +====Autori====
 +Fabio Mortellaro , Carlo Laurino , 
 +
 +====Tabella di monitoraggio carico orario====
 +<hidden>
 +Ore-uomo richieste per la compilazione della pagina. 
 +
 +^ Autore/Revisore  ^  Prima stesura  ^  Prima revisione  ^  Seconda stesura  ^ Revisione finale  ^  Totale  ^
 +| Mortellaro        4              |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Laurino          |  4              |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Mucilli          |  5              |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Autore 4          -              |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Revisore 1        ---            |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Revisore 2        ---            |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Revisore 3        ---            |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| Revisore 4        ---            |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +| **Totale**        ---            |  ---              |  ---              |  ---              |  ---     |
 +
 +La sezione relativa ai revisori è da compilarsi a cura del curatore.
 +</hidden>
 +
 +
 +
 +
 +
 +{{:wikitelaio2016:10.2_quadratura_gaussiana.pdf|INTEGRAZIONE QUADRATURA GAUSSIANA SECONDO REVISORE 1}}
 +
 +~~DISCUSSION~~