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wikipaom2018:lez_2018-03-27

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wikipaom2018:lez_2018-03-27 [2018/04/16 08:29] 204857wikipaom2018:lez_2018-03-27 [2018/06/11 10:09] (versione attuale) – [Derivate parziali in $\xi$ e $\eta$] ebertocchi
Linea 1: Linea 1:
 +{{ :wikipaom2018:plate_from_stresses_to_resultants.pdf |}}
  
 +{{ :wikipaom2018:four_point_bending_pstrain_v000.pdf |}}
 +
 +{{ :wikipaom2018:iso4_shapefun.pdf |}}
 +
 +{{ :wikipaom2018:dispensa_2018_03_27.pdf |}}
 +
 +{{ :wikipaom2018:fundamentals.tex |}}
 +
 +=====LEZIONE 13=====
 +==A cura di Marco Tambara e Nicolò Vincenzi ==
 +
 +===== Prova a flessione a 4 punti =====
 +
 +La prova a flessione a 4 punti consiste nel caricare una piastra appoggiata su due appoggi con due carichi come in figura. Si rileva inoltre che la struttura è simmetrica e di conseguenza se ne studia solo una metà.
 +{{ :wikipaom2018:25-0.png?200 |}}
 +{{ :wikipaom2018:flex2.png?400 |}}
 +Consideriamo un campione della piastra nella zona intermedia della stessa, evidenziato in figura in rosso.
 + Il caricamento comporta la sollecitazione flessionale pura nel campione, che in modulo vale $M_f=F\cdot l$, in cui $l$ è la distanza del punto di applicazione di una delle due forze dall'appoggio più vicino. Considerando la figura, si può definire il flusso delle tensioni in direzione $x$, $y$ e $z$:
 +\begin{align}
 +m_x=&\ \frac{F l}{b}=\int_h \sigma_x z\, dz\\
 +m_y=&\ 0\\
 +m_{xy}=&\ 0
 +\end{align}
 +Ipotizzando il materiale isotropo e omogeneo, si può scrivere il sistema di 3 equazioni in 3 incognite ($k_x$, $k_y$ e $k_{xy}$):
 +\begin{equation}
 +\underline{\underline{C}}\, \underline{k}=\underline{m}
 +\end{equation}
 +e considerando che $\underline{\underline{C}}=\frac{h^3}{12}\, \underline{\underline{D}}$, il sistema diventa:
 +\begin{equation}
 +\frac{h^3}{12}\, \underline{\underline{D}}\, \underline{k}=\underline{m}
 +\end{equation}
 +Risolvendo in Maxima, con $m_x=\frac{F l}{b}$, $m_{xy}=0$ e $m_y=0$:
 +\begin{align}
 +k_x=&\ \frac{12 l F}{b h^3 E}\\
 +k_y=&\ -\frac{12 l \nu F}{b h^3 E}= - \nu\, k_x
 +\end{align}
 +===programma maxima===
 +Questo significa che è presente una curvatura anche in direzione $y$, che non dovrebbe essere permessa dagli appoggi.
 +
 +{{ :wikipaom2018:pringles.png?400 |}}
 +
 +
 +Si realizza però, che per via della curvatura in y si che i punti di contatto tra appoggi e piastra inizialmente erano dei segmenti, ma ora sono diventati dei singoli punti.
 +
 +{{ :wikipaom2018:contatto.png?400 |}}
 +
 +Si nota quindi come, grazie a questa nuova configurazione di applicazione, le forze tendano a ridurre la curvatura $k_y$. Tale curvatura però non si annullerà mai completamente in modo autonomo, bensì dovrebbero essere applicate due coppie agli estremi della piastra, come rappresentato  in figura:
 +
 +{{ :wikipaom2018:sforzi.png?400 |}}
 +
 +
 +questo fatto è però in contrasto col tipèo di vincolo. Questi appoggi non potrebbero trasmettere un momento. Si deve però considerare il risultato "sperimentele" che vede il raddrizzarsi della piastra, quando sottoposta a schiacciamento. Questo implica che $m_y\neq\,0$ e $k_y=0$. Bisogna quindi aggiornare la soluzione del problema su Maxima considerando questa seconda opzione.
 +In queste condizioni si ammette quindi che i vincoli possano trasmettere un certo momento $m_y=m_x\,\nu$ che rende nulla la curvatura in y, $k_y$
 +===programma aggiornato===
 +
 +
 +====Risultati analisi con Elementi Finiti====
 +Di seguito sono riportati nuovamente lo schema del problema in esame e i relativi risultati dell'analisi agli elementi finiti. I due grafici sono relativi rispettivamente ad un contatto bilaterale e un contatto unilaterale. Si nota inoltre che il termine $\nu m_x$ non è altro che il termine $m_x$ scalato col valore di $\nu$. 
 +
 +{{ :wikipaom2018:4pointbend.png?600 |}}
 +
 +Analizzando il caso bilaterale si ha che la curvatura in y $k_y$ nel punto dell' appoggio, ad ascissa pari a 3, è nullo. Questo però è stato ottenuto forzando il contatto che in realtà è unilaterale e non bilaterale. Il secondo grafico mostra appunto questo risultato. si ha che per la natura del contatto vi è un gioco variabile $g(y)$ lungo la direzione y dovuto alla curvatura $k_y$. Si introduce quindi la condizione di Signorini. 
 +$$ P(y)\ g(y)=0$$
 +In questa relazione compaiono il suddetto gioco e la pressipone di contatto $P(y)$ e sta a indicare che dove il gioco non è nullo lo deve essere la pressione e viceversa. Di conseguenza si ha una non linearità dovuta all' inversione del carico e quindi la curvatura $k_y$ sull' appoggio, cioè ad ascissa 3, non è nulla.
 +
 +
 +==== Teoria degli elementi finiti ====
 +{{:wikipaom2018:quadratino_2.png?400 |}}
 +La teoria degli elementi finiti consiste nella caratterizzazione attraverso elementi, i quali hanno diverse proprietà. Un primo elemento di vasto impiego è l'elemento piastra quadrilatero a 4 nodi. 
 +
 +Questo rappresenta una porzione di materiale che si comporta coerentemente con i suoi gdl e si oppone alla deformazione linearmente. Sull'elemento si definisce una funzione di interpolazione, la quale permette, noti gli spostamenti dei nodi, di ricavare gli spostamenti di un qualsiasi punto dell'elemento.
 +
 +I nodi sono i vertici del quadrilatero, e in questi punti la funzione è definita: $f_1$, $f_2$, $f_3$ e $f_4$.
 +
 +La funzione di interpolazione è
 +$$
 +f_p=f_1 N_1(\xi,\eta)
 ++
 +f_2 N_2(\xi,\eta)
 ++
 +f_3 N_3(\xi,\eta)
 ++
 +f_4 N_4(\xi,\eta)
 +$$
 +dove per ogni $\xi$ e $\eta$, $\sum_i N_i (\xi,\eta)=1$. Il valore di $N_j (\xi_i,\eta_i)$ deve essere 1 se $i=j$, 0 se $i\neq j$.
 +
 + Per la definizione di $N$, si cerca una funzione continua e derivabile: i polinomi, con grado più basso possibile, sono adatti in quanto semplici da manipolare. Si scrive quindi $N_j$ evitando il termine quadratico $\xi^2$:
 + $$
 + N_j=a_j+b_j\, \xi + c_j\, \eta+d_j\, \xi \eta
 + $$
 +Per ricavare i coefficienti si impone, per esempio nel vertice 1, che $N_1=1$ ($\xi=-1$ e $\eta=-1$) e negli altri 0. In questo modo si ottiene $a=b=c=d=\frac{1}{4}$:
 +$$
 +N_1=\frac{1}{4}\left( 1-\xi\right)\left( 1-\eta\right)
 +$$
 +Da questo si può osservare che $N=\frac{1}{4}$ al centro del quadratino, 1 nel primo vertice e 0 negli altri vertici. Quindi non è una retta lungo la direzione che congiunge i vertici 2 e 4.
 + Invece, mantenendo $\xi$ costante $N_j$ è lineare in $\eta$ e viceversa. Questo andamento è detto bilineare. L'andamento bilineare è importante perché se si bloccano tutte le variabili tranne una, e l'unica libera è bilineare, allora sui 4 lati del quadrato il suo andamento è lineare.
 +{{ :wikipaom2018:griglia.png?400 |}}
 +====Derivate parziali in $\xi$ e $\eta$ ====
 + La funzione peso è derivabile:
 + $$
 + \frac{\partial f}{\partial \xi}= \sum_i f_i \frac{\partial N_i}{\partial \xi}
 + $$
 + $$
 + \frac{\partial f}{\partial \eta}= \sum_i f_i \frac{\partial N_i}{\partial \eta}
 + $$
 + Dunque le derivate sono
 + $$\frac{\partial f}{\partial \xi}= d \eta + b$$
 + 
 + $$\frac{\partial f}{\partial \eta}= c \xi + d$$
 + La prima è bilineare in $\eta$ e costante in $\xi$, mentre la seconda è bilineare in  $\xi$ e costante in $\eta$.
 +
 +----
 +~~DISCUSSION~~