Partiamo dallo studio dell'elemento trave di cui la piastra ne è l'estensione.

Assegnata una trave in 2 dimensioni, è caratterizzata da spostamenti nelle direzioni “X” e “Z” chiamate rispettivamente “U1” e “W1” associate al nodo 1; mentre “U2” e “W2” relativamente al nodo 2; si hanno inoltre due rotazioni φ1 e φ2 relativamente ai nodi “1” e “2”.

Nel caso di trave in tre dimensioni si hanno 12 g.d.l rispettivamente tre spostamenti e tre rotazioni per nodo.

Estendendo il nodo in tre dimensioni sopra riportato, si vanno a valutare le rototraslazioni delle sezioni.

Nel caso di Torsione, la conservazione delle sezioni piane si ha solo per cilindri e cilindri cavi dunque è più complicato trattarla.

Consideriamo i casi di trave che lavora con carichi:

In teoria si parla di trave sottile quando il rapporto tra la dimensione caratteristica della sezione (spessore “S”) e del corpo (lunghezza della trave “L”) è maggiore di 1:10. Nella pratica il valore di questo rapporto può variare in base all'errore che si vuole ottenere (es: se L = 10 S allora commettiamo un errore di circa 10%) in genere più questo rapporto è piccolo, più l'errore sarà esiguo.

Ipotizzando una distribuzione costante delle “τ” avrei una situazione impossibile sul bordo della trave in quanto la “τ” non sarebbe equilibrata visto che la parte superiore della trave è a contatto con l'aria.

Dunque si deduce che ho un andamento parabolico da “0” a “τMAX” con “τMAX = 1.5 T/A

Per calcolare l'energia potenziale dell'elemento di trave piena impongo una compressione sulla trave: u1=1 e u2=v1=..=0 La sezione è lasciata libera di deformarsi sotto l'effetto Poisson

In riferimento all' immagine riportata di sotto abbiamo 4 funzioni di forma :

Per quanto riguarda il taglio si verifica solo quando w1 ≠ 0 (o w2≠0 nell'altro caso). In questo caso siamo in presenza di un problema cubico, servono quattro costanti w1, w2, φ1, φ2. L'espressione della deformata è:

ω(ξ)=a(ξ3)+ b(ξ2) + c(ξ) + d

Considerando un esempio semplice di trave puramente soggetta a flessione con carico concentrato all'estremità libera si ha che spostamenti e rotazioni non sono disgiunti. Il momento flettente risulta essere lineare, la curvatura è lineare e quindi la deformata ω è cubica

Imponendo una rotazione di un radiante all'estremità libera della trave anche qui la deformata è un espressione cubica che consente di ricavare l'andamento di Mf. Ciò che manca rispetto al caso 2D rispetto al 3D sono i due moti torsionali rispetto ai nodi (3D=12 g.d.l.) I risultati ottenuti dalla teoria di Bernoulli sono interpretati nella teoria di Timoshenko nel seguente modo: considerando la trave che si “deforma ad S” spostamenti e deformazioni possono essere disaccoppiati in 2 spostamenti nodali oppure uno spostamento nodale sommato ad una traslazione rigida. Tale deformata ottenuta dalla trave di Eulero nel caso di flessione pura può essere interpretata secondo la teoria di Timoshenko come le figure c e g che rappresentano lo stesso tipo di sollecitazione a taglio a meno di una rotazione.

In letteratura si hanno due formulazioni riguardo la trave:

Trave flessionale: funzioni di forma

Trave flessotagliante (Timoshenko beam)

Notare shear locking se non sottointegrato.

Piastra flessotagliante (Mindlin plate, ele95 Marc)

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immagini varie

=======**in fase di stesura**======